Qualcuno può affermare che un uomo che paga una donna per sesso ne stia approfittando, ma io vedo la questione in modo completamente diverso.
Ciò che esprimo non intende in alcun modo essere un incentivo al sesso in cambio di denaro o altri vantaggi. Si tratta, piuttosto, di una riflessione personale, che rappresenta esclusivamente il mio pensiero e il mio modo di vivere.
Va sottolineato, inoltre, che questo discorso vale per entrambi i sessi. Non è una questione limitata a uomo o donna, ma riguarda il concetto stesso di pagare per il sesso e il rischio di sfruttamento che può derivarne.
Per me, soggetto maggiorenne e autodeterminato, è un gesto nobile e significativo: attraverso quel pagamento, il mio cliente riconosce il mio valore e il benessere che riceve dalla mia presenza.
Il denaro, in questo contesto, diventa per me un mezzo per vivere una vita dignitosa, serena e appagante. È un gesto di reciprocità, in cui entrambe le parti si favoriscono e si arricchiscono a vicenda, creando un’esperienza positiva e apprezzabile.
Concedermi senza ottenere nulla di vantaggioso in cambio lo percepisco come una forma di sfruttamento.
Se la ricerca fosse esclusivamente quella di un appagamento sessuale reciproco, allora potrei contemplare tale possibilità: se è ciò che cerco e ciò che mi basta, va bene, contenti entrambi!
Diversamente, fare sesso poiché spinto dalla sola passione, non rientra nei miei gusti o piaceri. Per questo, chi mi contatta deve condividere in modo naturale e spontaneo la mia stessa visione.
Viviamo in un mondo di 8 miliardi di persone, ed è possibile trovare chi sia realmente affine ai propri valori e desideri.
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